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Mi chiamo Maria e sono una gran mangiona. Mi piace tutto ad eccezione del cibo cucinato male. Mi piace cucinare sempre nuove pietanze e quando non ho piatti e padelle da lavare, mi sento triste. La mia cucina è ricchissima di caccavelle di tutti i tipi; il solo vederle in un negozio mi fa soffrire: le voglio a casa mia!!! Prediligo i dolci e tutti gli impasti lievitati ma non disdegno il resto. La mia vita ruota intorno a due pilastri: la culinaria e la scuola infatti, se mi cercate, mi trovate o in cucina o in un'aula scolastica. Ho aperto questo blog per conservare le ricette provate e poi perchè non voglio essere obsoleta e desidero dimenticare il buon vecchio quaderno di ricette scritte a mano.

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martedì 4 settembre 2012

Il pesto di capperi e l’isola di Pantelleria

 

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Soggiornare una settimana a Pantelleria mi ha fatto pensare al panismo dannunziano; ho avuto la percezione di sentirmi  intimamente fusa con la natura ritornando alle sorgenti primordiali della vita.

“…….E immersi noi siam nello spirto silvestre,d’arborea vita viventi; e il tuo volto ebro è molle di pioggia come una foglia, e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre,o creatura terrestre che hai nome Ermione……”

La pioggia nel pineto

Gabriele D’annunzio

 

Pantelleria è famosa per le sue bellezze paesaggistiche, per le sue particolari abitazioni,i dammusi,per i suoi odorosi capperi,per il suo dolce passito…..

Pantelleria è l’isola “nera” tra le più belle del Mediterraneo,talmente vicina all’Africa che sembra quasi di toccare il Continente nero.

Il suo fascino è senza eguali: una ricca vegetazione,fiori fucsia ed arancioni,tanti,tantissimi fichi d’india e sparsi ovunque i dammusi con le loro grandi pietre nere ed i tetti a cupola candidi come il latte di una madre.

L’isola è divisa in tanti piccoli centri abitati…..ho trovato deliziosa la contrada “Scauri” con la sua piazza grande quanto un nostro salotto di casa,con la fila di vecchietti seduti davanti al circolo e le sue stradine strette strette.

Il mare di Pantelleria sembra toccarsi con il cielo tanto eguali sono i colori;il porto è pieno di negozietti che vendono gioielli in ossidiana.

Da wikipedia:

“ L'ossidiana è un vetro vulcanico la cui formazione è dovuta al rapido raffreddamento delle lave.

All'interno dei vulcani le temperature e le pressioni sono così elevate da fondere i silicati dando origine alla lava. La lava a contatto dell'aria, si raffredda molto rapidamente dando origine all'ossidiana. Il veloce raffreddamento non consente agli atomi di ordinarsi per formare un cristallo. L'ossidiana è un vetro naturale, del tutto simile a quello di produzione umana.
È utilizzata per fabbricare collane preziose e punte delle armi.

I principali centri di estrazione delle ossidiane nel bacino del Mar Mediterraneo sono: Lipari, Pantelleria, la Sardegna.L'ossidiana si presenta con grande varietà di colori, dovuti alle impurezze presenti al suo interno, e alle condizioni vulcaniche specifiche nelle quali si forma. “

 

Mi rammarico di non aver scattato tante fotografie vuoi perché rimandando si è arrivati al giorno della partenza,vuoi perché amo fotografare soltanto piatti di cucina.

Di una cosa sono sicura: ci voglio ritornare.

 

Nella mia cucina i capperi sono molto usati ma non avevo mai provato il pesto di capperi.

Ricetta tratta dal libro “La cucina di Pantelleria” (e da me modificata in quanto prevedeva l’uso di mandorle con la pelle e non veniva messo il peperoncino)

Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it

Ingredienti:

250 g di capperi di Pantelleria della Ditta Bonomo e Giglio

75 g di mandorle bianche

200 ml di olio extravergine d’oliva

peperoncino in polvere q.b.

Inoltre:

pane casereccio a fettine

Prima di fare il pesto dissalare i capperi mettendoli a bagno in acqua e cambiandola più volte.

Asciugare i capperi su un tovagliolo di carta e porli in un mixer insieme alle mandorle,al peperoncino e all’olio.

Frullare il tutto fino ad ottenere un pesto cremoso.

Riempire due piccoli vasetti,versare sopra un altro pò di olio (ogni volta che si usa,aggiungere sempre un filo d’olio per coprire il pesto e quindi durare a lungo in frigorifero) e chiudere con il coperchio.

Consumare subito o conservare in frigorifero.

Servire come antipasto sopra fette di pane casereccio tostate o meno.

Decorare con mezza mandorla. 

 

 

 

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Ed ora vediamoci le poche fotografie scattate……………..

 

L’edificio della Ditta Bonomo e Giglio di Pantelleria

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Il bellissimo e suggestivo lago “specchio di Venere”

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Una giovane donna che passeggia vicino al lago,con il corpo ed il viso “imbrattati” di fango termale

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Ancora lo specchio di Venere

 

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Uno scorcio dell’azzurro mare pantesco….

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  L’ingresso di un’abitazione pantesca  (attenti al gallo!!!)

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I selvaggi fichi d’india (con le loro spine e la loro dolcezza)

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Il villaggio dove alloggiavo……

 

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La piscina del villaggio…….la mia delizia

 

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Un muro di pietra lavica….

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La reception del villaggio…..

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Un delizioso “ dammuso  “ pantesco

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  Peccato che non ho fotografato altro…..

4 commenti:

  1. Bellissime foto di una bellissima isola. Visto che non ho molte possibilità di viaggiare, con le tue foto sono stata virtualmente anch'io a Pantelleria. Grazie!

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  2. Non sono mai stata a Pantelleria, ma deve essere un posto incantevole. Con la scusa di scattare ancora tante foto troverai sicuramente l'occasione buona per ritornarci. :-)
    Mai assaggiato il pesto di capperi. Per me è una novità assoluta, non ne avevo neanche mai sentito parlare prima. Sicuramente da provare.
    Buon 2014!

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  3. Mi hai fatto venire voglia di partire per Pantelleria!!!
    Io faccio un simil-pesto per condire il pesce! Buon 2014

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  4. Io sogno Pantelleria da quando ce ne parlò una mia collega di tanti anni fa. Ci ha fatto assaggiare il cous cous alla pantesca, i dolcini tipici, i capperi, lo spumante di Passito di Pantelleria, da una terra che dona tante bontà ci si può aspettare solo che sia un angolo di paradiso.
    Come riesco ad avere dei capperi che siano almeno somiglianti a quelli di Pantelleria provo il tuo pesto!

    RispondiElimina

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