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Mi chiamo Maria e sono una gran mangiona. Mi piace tutto ad eccezione del cibo cucinato male. Mi piace cucinare sempre nuove pietanze e quando non ho piatti e padelle da lavare, mi sento triste. La mia cucina è ricchissima di caccavelle di tutti i tipi; il solo vederle in un negozio mi fa soffrire: le voglio a casa mia!!! Prediligo i dolci e tutti gli impasti lievitati ma non disdegno il resto. La mia vita ruota intorno a due pilastri: la culinaria e la scuola infatti, se mi cercate, mi trovate o in cucina o in un'aula scolastica. Ho aperto questo blog per conservare le ricette provate e poi perchè non voglio essere obsoleta e desidero dimenticare il buon vecchio quaderno di ricette scritte a mano.

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martedì 31 maggio 2011

I bicchierini di mousse alle fragole





In questo periodo che ho deciso di postare una ricetta al giorno,ad un certo punto mi sono accorta che le ricette postate di dolci superano abbondantemente quelle dei salati. Come è possibile?

Se di prima mattina mi date una bella pizzetta o un rollè con wurstel o un bel calzone al forno con prosciutto e mozzarella e mi dite di scegliere uno di questi tre pezzi di tavola calda oppure,in alternativa,mi date un bel cornetto alla crema oppure una girella all’uvetta oppure ancora un bombolone alla nutella…sapete cosa scelgo?

Ma naturalmente i tre pezzi di tavola calda!!!!!! ( o tutti e tre o niente!!!)

Lo so c’è da inorridire.

E allora come mai posto sempre ricette dolci?

Devo provvedere…..

Il pandispagna (quello da fare in un minuto – QUESTO -) lo tengo sempre nel congelatore a fette,la mousse di fragola è quella veloce veloce (la ricetta l’ho postata ieri-QUESTA - ),un liquorino è sempre nel mio mobile dei liquori,la frutta è a portata di fruttivendolo….

il dessert è pronto in pochi minuti.

 

 

Ingredienti:

per la mousse

fragole

zucchero

albume d’uovo

Inoltre:

pandispagna

fragole

bagna di acqua,zucchero e rum

Mi sono messa davanti tanti bicchierini e,con tutti gli ingredienti vicino, ho iniziato la veloce opera di riempimento:

Con un cucchiaino ho messo in ogni bicchierino un po’ di mousse alla fragola,sopra pezzettini morbidi di pandispagna (imbevuti in uno sciroppo di acqua e zucchero a cui ho aggiunto un pochino di rum).

Ho messo anche delle fragole fresche tagliate a fette ed ho continuato con altri strati di mousse,pandispagna,fragole fresche…

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Ho conservato in frigorifero (alcuni nel congelatore).

Certo che un po’ di panna sopra non ci sarebbe stata male!!!! 

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lunedì 30 maggio 2011

La mousse di fragole veloce veloce




E’ vero che siamo capaci di stare una giornata intera in cucina a cucinare manicaretti ma, è pur vero,se troviamo una ricettina veloce veloce e l’esito finale è buonissimo, e la prepariamo in pochi minuti, e la decoriamo con fantasia facendola apparire più di quello che è,PERCHE’ NON FARLA?

C’è da vergognarsi a postarla,perché troppo semplice?

Ecco la ricettina veloce veloce

Ingredienti:

250 g di fragole (meglio se mature)5

280 g di zucchero (vanno bene anche 270 g per chi è a dieta ……..

Un albume d’uovo grosso (sempre delle mie galline!)

Indispensabile: uno sbattitore elettrico

Lavare e pulire le fragole tagliandole a pezzettini.2

Metterle in una ciotola insieme allo zucchero e schiacciarle con una forchetta.

Aggiungere l’albume ed iniziare a sbattere con lo sbattitore elettrico.1

La mousse va sbattuta a lungo fino a cambiare colore e diventare bella densa.

Metterla nelle coppe da champagne (una tale ricetta così elaborata merita le coppe di cristallo!!!) e conservarla in frigorifero.

Consumarla ben fredda (consiglio ,prima di consumarla,di tenerla 20 minuti nel surgelatore).

Decorare secondo la propria fantasia e secondo quel che si ha in casa. (io ho messo in alcune degli smarties mignon ed in altre smarties più un ghirigori di gelatina     per decorazioni dolci.

Nota: quella che rimane si può congelare.

 

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P.S. domani vi farò vedere che bei bicchierini ho preparato con questa mousse (con il pandispagna...mmmmmmmmmm (leggasi mugolio da goduria)

domenica 29 maggio 2011

Le pappardelle al prosciutto ed origano

 

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A volte capita,per noi donne lavoratrici, di arrivare a casa alle ore 14.30 e non aver niente di pronto da mangiare.

Questa ricetta fa per noi: mentre si mette la pentola per cuocere la pasta si prepara anche il condimento.

Ingredienti:

pasta formato pappardelle ( o altro)

prosciutto cotto a fette

pomodoro pelato (poco)

una cipollina

olio extravergine d’oliva

una nocciolina di burro

sale e pepe

origano

parmigiano grattugiato

 

Rosolare la cipollina tritata in olio e burro.

Unire del pomodoro pelato a pezzettoni,origano,sale, pepe e cuocere.

Verso fine cottura aggiungere abbondante prosciutto cotto tagliuzzato .

Saltare in padella la pasta con il condimento,unendo una bella spolverata di parmigiano grattugiato.

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sabato 28 maggio 2011

Il parfait di cioccolato al latte con composta di ciliegie

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Sta arrivando l’estate e,con essa,la voglia di rinfrescarsi il palato ( e non solo!!!)

Per non essere impreparati alle folate di calore estivo ecco una ricettina tanto buona quanto semplice.

Il connubio cioccolato e ciliegia è delizioso.

Ricetta che conservo da anni e presa “non so dove”.

L’ho sempre eseguita con il cioccolato fondente ma ,avendo in casa le deliziose tavolette di cioccolato al latte omaggiatemi

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dal maestro cioccolataio MIRCO DELLA VECCHIA,ho voluto provare questa alternativa.

Ingredienti: 100 g cioccolato al latte di MIRCO DELLA VECCHIA
500 ml di panna da montare
5 tuorli (delle mie galline!!!)      
100 ml di acqua
120 g di zucchero

2 cucchiai di zucchero al velo per addolcire lievemente la panna (facoltativi)

Sciogliere al microonde o a bagnomaria il cioccolato fondente.
A parte fare uno sciroppo con l'acqua e lo zucchero.
Montare la panna ed unire due cucchiai di zucchero al velo.
Montare i cinque tuorli con lo sbattitore ed unire a filo lo sciroppo di zucchero e poi il cioccolato fuso.
Unire la panna già montata al composto.

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Il parfait è pronto.
Mettere in uno stampo rettangolare o di qualsiasi altra forma (meglio se di silicone perchè si sforma che è un piacere!)
Conservare il parfait nel congelatore.
Poi sformarlo e, se volete,spargervi sopra del cacao con un colino.
Potete accompagnarlo con una composta di ciliegie (ma senza va benissimo lo stesso)

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Snocciolate 500 g di ciliegie e bagnatele con un bicchierino di liquore di ciliegie.

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Poi si prepara un altro sciroppo con 150 ml di acqua e 150 g di zucchero.
Quando lo zucchero si è sciolto, si mettono dentro le ciliegie insieme ad un cucchiaino di amido di mais.

Si fa cuocere per circa 10 minuti e la composta di ciliegie è pronta per essere servita insieme al parfait.

 

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venerdì 27 maggio 2011

La torretta di carciofi pastellati



MI SCUSO CON TUTTI MA NON POSSO INVIARE COMMENTI DI ALCUN GENERE. DA ALCUNI GIORNI CONTINUO AD ESSERE ISOLATA.
Appena mi risolveranno il problema risponderò ai vostri commenti.

Adoro i carciofi in ….. tutte le salse. Li mangio crudi ad insalata, fritti con pastelle varie,semplicemente con aglio e prezzemolo per condirci gli spaghetti oppure fatti col tappo ed immersi nella salsa di pomodoro (che acquista un sapore eccezionale); li faccio anche ripieni in tegame oppure a risotto insieme ai gamberi oppure ci faccio la caponata (alternativa a quella di melanzane) oppure una bella e calda vellutata,oppure alla villanella….insomma li faccio ….in tutte le salse.

Nel mio orto ho una bella carciofaia che mi consente di surgelare un bel po’ di carciofi per i tempi in cui questo prodotto verde dell’orto non c’è.
Fare click sulle foto per ingrandirle.







Da wikipedia

Documentazioni storiche, linguistiche e molecolari sembrano indicare che la domesticazione del carciofo (Cynara scolymus) dal suo progenitore selvatico (Cynara cardunculus) possa essere avvenuta in Sicilia, a partire dal I secolo circa.
La pianta chiamata Cynara era già conosciuta dai greci e dai romani, ma sicuramente si trattava di selvatico. A quanto sembra le si attribuivano poteri afrodisiaci, e prende il nome da una ragazza sedotta da Giove e quindi trasformata da questi in carciofo.
Nel secolo XV il carciofo era già consumato in Italia. Venuto dalla Sicilia, appare in Toscana verso il 1466. Nella pittura rinascimentale italiana, il carciofo è rappresentato in diversi quadri: "L'ortolana" di Vincenzo Campi, "L'estate" e "Vertumnus" di Arcimboldo.
La tradizione dice che fu introdotto in Francia da Caterina de' Medici, la quale gustava volentieri i cuori di carciofo. Sarebbe stata costei che lo portò dall'Italia alla Francia quando si sposò con il re Enrico II di Francia. Luigi XIV era pure un gran consumatore di carciofi.
Gli olandesi introdussero i carciofi in Inghilterra: abbiamo notizie che nel 1530 venivano coltivati nel Newhall nell'orto di Enrico VIII.
I colonizzatori spagnoli e francesi dell'America introdussero il carciofo in questo continente nel secolo XVIII, rispettivamente in California e in Louisiana. Oggi in California i cardi sono diventati un'autentica piaga, esempio tipico di pianta invadente di un habitat in cui non si trovava precedentemente.


Questa è la ricetta dei carciofi fritti avvolti in una pastella semplicissima ma estremamente croccante .

Ingredienti:
carciofi
acqua
semola rimacinata di grano duro
sale
olio extravergine d’oliva
Inoltre:
due limoni.

Pulire dei carciofi,togliendo tutto e lasciando solo i cuori .
Lavarli in acqua corrente,affettarli e metterli dentro una bacinella con acqua e limone spremuto (per non farli annerire).
Scolarli,asciugarli e,dopo averli salati,passarli in questa pastella: mettere in una ciotolina un po’ di semola rimacinata di grano duro ed aggiungere a filo dell’acqua mentre si mescola con uno sbattitore a mano.
La pastella deve risultare né troppo liquida né troppo densa.
Friggerli in padella con olio e gustarli caldi e croccanti.
Adatti sia come antipasto che come contorno.






giovedì 26 maggio 2011

" La bevanda degli dei " e la mia prima collaborazione



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Il 25 maggio 2011 mi è arrivato un pacco gentilmente inviatomi da un grande artigiano del cioccolato: MIRCO DELLA VECCHIA.




Mirco Della Vecchia è un maestro cioccolataio, in forte espansione a livello nazionale,che produce per conto suo e conto terzi sia cioccolato che caffè di elevata qualità.
La sapiente scelta delle materie prime,la grande armonia dei gusti prodotti e la fine lavorazione e decorazione di ogni singolo prodotto,si possono trovare nei negozi in franchising “cioccolateria MDV. “Qui,per la gioia dei cultori del cioccolato si trovano più di 150 diversi tipi di prodotti (tenendo in considerazione anche le odierne allergie,ci sono prodotti senza zucchero,per celiaci ed anche bio).
Vastissima è la gamma di praline e cioccolatini,di tavolette di cioccolato,di creme spalmabili (creme al cappuccino,al pistacchio di bronte,all’amaretto….)ma ciò che,personalmente, mi ha colpito maggiormente è la linea “SPRITZ CHOCOLATE “: esclusive tavolette da 25 g di cioccolato senza zucchero,alle spezie salate,perfette per aperitivi. Contenute in scatoline in pvc trasparente sono una goduria per il palato e per l’occhio oltre ad essere un modo nuovo di concepire il cioccolato,non solo come dolce a sé ma legato al target giovane affezionato all’aperitivo. (gusto basilico-sale di cervia-polenta-olio del garda,pomodoro di Pachino.…)













Un bambino con il visetto imbrattato di cioccolato………….e non mi dite che il fanciullino che è dentro noi non vorrebbe riaffiorare!!!!!
Mangiare cioccolato a sazietà,imbrattarsi senza remora alcuna……chi, di noi adulti, non l’ha mai desiderato?
“E’ dentro di noi un fanciullino che non solo ha brividi,come credeva Cebes Tebano che primo in sé lo scoperse,ma lagrime ancora e tripùdi suoi. Quando la nostra età è tuttavia tenera,egli confonde la sua voce con la nostra….ma quindi noi cresciamo,ed egli resta piccolo; noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderio,ed egli vi tien fissa la sua antica serena meraviglia; noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce,ed egli fa sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo squillo come di campanello…..egli è quello ,dunque,che ha paura,al buio, perché al buio vede o crede di vedere; quello che alla luce sogna o sembra di sognare,ricordando cose non vedute mai; quello che parla alle bestie,agli alberi,ai sassi,alle nuvole,alle stelle,che popola l’ombra di fantasmi e il cielo di dèi. Egli è quello che piange e ride senza perché, di cose che sfuggono ai nostri sensi ed alla nostra ragione……. egli scopre nelle cose le somiglianze e relazioni più ingegnose. Egli adatta il nome della cosa più grande alla più piccola,e al contrario….”
Da “Il fanciullino” di Giovanni Pascoli

Miranda Ingram ha detto:
“ Non pensate che il cioccolato sia un sostituto dell’amore….l’amore è un sostituto del cioccolato . “






Il lattume: prelibatezza del tonno mediterraneo



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DAL WEB:
La pesca del tonno ha origini antichissime, Archestrato di Gela famosissimo cuoco siciliano di origine greca, nel IV sec. a.C., consiglia al suo amico Mosco di assaggiare "un trancio del tonno di Trinacria, ridotto in fette quando era tempo di andare in salamoia dentro gli orciuoli". La costa tra Palermo e Trapani è punteggiata di tonnare che, fino a 50 anni fa, pescavano con un rituale che si è conservato nei secoli (mattanza) e lavoravano migliaia di tonni. Negli ultimi anni, con la concorrenza delle attrezzatissime navi giapponesi, i tonni pescati ogni anno si riducono a poche decine. Il tonno fresco si trova in tutti i mercati della Sicilia grazie alla conservabilità delle sue carni.


Il lattume è il liquido seminale del pesce (ma è meglio non saperlo !!!!)
Dalle nostre parti si fa fritto.
Ingredienti:
1 kg di lattume di tonno
semola rimacinata di grano duro
olio extravergine d’oliva
sale

La ricetta è semplicissima,mettere abbondante acqua sul fuoco ed appena bolle salarla.
Aggiungere i pezzi di lattume e farli cuocere per pochi minuti (il lattume non deve cuocere tanto perchè poi andrà fritto ma la bollitura serve soltanto a renderlo più sodo e facile da affettare).

Versare il lattume su uno scolapasta ed attendere il raffreddamento.
Affettarlo e passare ogni singolo pezzetto nella semola rimacinata di grano duro.








Friggere in olio d’oliva, (attenzione che schizza come i calamari!!!)





Servire con lattughina fresca e del limone.



Nota: care amiche,attualmente sono isolata,non posso inviare messaggi di alcun tipo.Scusatemi se non rispondo.

martedì 24 maggio 2011

I canestrelli


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I CANESTRELLI

Non posso inserire questi canestrelli nella sezione “biscotti e biscottini” perché farei loro un torto….sono dei pasticcini così raffinati,buoni e meravigliosamente pastosi che meritano di essere inseriti tra “paste,pastine e pasticcini”.
Quando lessi la prima volta la ricetta mi dissi: “ohibò,avranno sbagliato!!!Non è possibile fare un dolcino con i tuorli di uova sode!!! “.
Invece mi sbagliavo: era proprio così.

I canestrelli sono biscotti tipici di numerose zone dell'Italia, ma sono particolarmente diffusi in Piemonte e in Liguria.
Da Wikipedia:
L'etimologia del nome è incerta. Alcuni fanno derivare il nome dal termine canestro, cioè un cesto di paglia o vimini dove si ponevano a freddare dopo la cottura e dove si tenevano per offrirli. Altri ritengono che sia da mettere in relazione con il disegno dello stampo a pinza in cui venivano cotti: in lingua piemontese canesterlè, significa ingraticolare con canne.
I canestrelli sono dolci popolari, le cui origini sono antichissime. Nel Canavese e nella Valle di Susa venivano preparati sin dal Medioevo con il nome di nebule, probabilmente dalle gilde dei produttori di ostie. Si offrivano in occasione di matrimoni, battesimi, feste religiose, carnevale.
I canestrelli di pasta frolla, probabilmente più recenti, erano offerti in occasione della Pasqua.

Ricetta trovata su cookaround di Minnie67
Ricetta postata da Maria Bianco su panzaepresenza.blogspot.it


Ingredienti:
250 g di farina 00
250 g di maizena (oppure fecola di patate)
5 tuorli di uova sode
300 g di burro a pezzettini
Un pizzico di sale
125 g di zucchero al velo
Una bustina di vanillina

Cominciare con il bollire le uova e poi passare al setaccio i tuorli (va bene un colino d’acciaio).
Mettere tutti gli ingredienti in una ciotola ed impastare con le mani il più velocemente possibile (come una normalissima frolla).
Personalmente uso il Kenwood (la foglia).
Formare un panetto ,avvolgerlo in pellicola trasparente e metterlo in frigorifero per almeno trenta minuti.
Trascorso il tempo,stendere la pasta abbastanza spessa (questo è importante per la buona riuscita del dolce)e ritagliare dei fiori usando l’apposito stampo per canestrelli.
Disporre i dolci in teglia su carta forno ed infornare a 170° per circa venti minuti.
Una nota importante è che i canestrelli devono rimanere bianchi e non colorire.
Ve lo posso dire? Sono una meraviglia!
Si conservano parecchi giorni in scatola di latta o tupperware.




lunedì 23 maggio 2011

Le frittelle con l'imbuto



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Pier Paolo Pasolini antico viaggiatore come amava definirsi, così diceva:
“………e quando il rumore ti fa impazzire le orecchie e l’abitudine sigilla il tuo cervello,quando la tua casa,la tua voce,la strada che vedi dalla finestra,quando nemmeno la tua voglia può niente contro la noia della vita allora…..viaggia. “
Qual è il bello di girare,con un mouse, in lungo ed in largo per l’Italia alla ricerca di piatti tipici?
E’ quello che una siciliana di Trapani,al posto di fare le sue solite cassatelle con la ricotta (i cassateddri ca ricotta ) ,le sue solite sfince passate nello zucchero e nella cannella (i spinci passati nu zuccaro e na canneddra ),i suoi soliti cannoli con la ricotta (i cannola ca ricotta ) si mette a fare GLI STRAUBEN,volgarmente da me detti “le frittelle con l’imbuto “.
Bisogna dirlo: oggi è facile,stando seduti,viaggiare per il mondo: basta muovere un mouse.
Il nostro è un viaggio culinario che,spesso,esula dalla cucina per portarci a conoscere usi,costumi,tradizioni di una terra anche a noi lontana.
Conoscere ciò che gli altri mangiano e come mangiano significa,a mio avviso, carpirne i segreti,scandagliarne le abitudini,i vizi e le virtù.
Questa è la prima ricetta che posto di una frittura dolce……seguiranno,col tempo,i cannoli,le sfince,le cassatelle di ricotta (siciliana sono!!!!!)

Da Wikipedia,l’enciclopedia libera
Gli strauben sono un dolce fritto tipico del Sud Tirolo/Alto Adige, della Baviera, di una parte dell'Austria (in particolar modo nella regione storica del Tirolo) e del Trentino ed è in quest'ultimo conosciuto col nome di Straboi (e con molti altri nomi simili). Il nome deriva dal tedesco ‘Straub’ che significa ‘tortuoso, arricciato, disordinato, scompigliato’, data la forma di questo piatto alquanto "contorta".
Solitamente questo tipo di dolce viene preparato in tutte le sagre di paese, che si svolgono nelle stagioni calde nelle piazze del Sud Tirolo.
L'impasto consiste in una pastella ottenuta dal miscelamento di: farina, burro, latte, grappa, uova e olio. La pastella viene successivamente versata nell'olio bollente, facendole prendere la forma di un vermicello arrotolato e arruffato.
A fine cottura viene posto su di un piatto e ricoperto da zucchero a velo e spesso accompagnato da marmellata di mirtilli rossi.

Ingredienti:

300g di farina 00
200 ml di latte
50 g di zucchero
Mezzo bicchierino di grappa
Due cucchiai di olio di semi
Due uova
Inoltre:
zucchero al velo
un imbuto (indispensabile!!!!)
olio di semi (per friggere)

Separiamo i tuorli dagli albumi.
Mettiamo in una ciotola tutti gli ingredienti ad eccezione degli albumi che,invece,sbattiamo a neve per i fatti loro. (spesso non amano la compagnia,sono un po’ asociali!!!)
Usiamo lo sbattitore elettrico per amalgamare gli ingredienti citati.
Poi uniamo gli albumi a neve mescolando,però,con un cucchiaio dal basso verso l’alto .




Ora viene il gran divertimento:
Riscaldare abbondante olio di semi in un tegamino e,nel frattempo,prendere in mano l’imbuto.
Appena l’olio è caldo inserire un ditino sotto il buco dell’imbuto e riempirlo (non il buco ma l’imbuto!!!! Che spiritosa che sono oggi!!!!)di una parte di impasto.
Mettere l’imbuto (col dito naturalmente!!!)perfettamente sopra il tegamino con l’olio caldo e,FINALMENTE TOGLIERE IL DITO DAL BUCO DELL’IMBUTO…… l’impasto scenderà velocemente ma noi saremo più veloci di lui e ci divertiremo a fare dei gomitoli di pasta che, friggendo, si gonfieranno e doreranno.
Girarli per consentire la doratura anche dall’altra parte.





Spolverare di zucchero al velo e MAGNARE SUBITO!!!
Subito perché ho appurato che dopo qualche ora diventano gommosetti mentre appena fatti sono una vera delizia…..e poi sono così carini e divertenti da fare!!!
E' un dolcino che spero tanto di fare ai miei nipotini (se e solo se un giorno diventerò nonna).Già mi immagino la luce nei loro occhi quando un giorno nonna Maria preparerà loro le frittelle con l'imbuto.




domenica 22 maggio 2011

I cioccolatini peccaminosi


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Il rosso è il simbolo del peccato e questi cioccolatini ,di un bel rosso fuoco dentro, non possono che essere etichettati con questo nome.
Un giorno li portai a scuola per farli mangiare ai miei alunni (ogni tanto li addolcisco con qualcosa…) ; li feci in versione cioccolato fondente ed in versione cioccolato bianco…..sparirono in troppo poco tempo.
Chiedete a loro se li hanno graditi !!!!!

Ricetta postata da una mia vicina di casa (in senso metaforico però, essendo di Palermo) nel blog l’osso e la lisca con il nome di “ bon bon alla fragola “.

Ingredienti:
250 g di fragole fresche (oppure surgelate da me se preparati nella stagione invernale )




4 cucchiai di acqua
40 g di maizena
80 g di zucchero
Un limone
Cioccolato fondente (o bianco o,meglio,entrambi)

Iniziare con il cuocere,in un tegamino, le fragole a pezzettini insieme allo zucchero,al succo di mezzo limone ed alla sua scorza.
Dopo circa dieci minuti di cottura,frullare con un mixer ed unire la maizena precedentemente sciolta in quattro cucchiai di acqua.
Cuocere ancora per altri cinque minuti circa fino ad avere un composto abbastanza sodo.(crema densa)




Versare questa bella crema densa negli stampini per cioccolatini che ci ritroviamo in casa e porre nel congelatore per qualche ora.







Ora viene il bello!!!
Sciogliere il cioccolato nel microonde,farlo intiepidire,ed immergere la crema congelata.

Rimettere nel congelatore.
Nota: se mangiati appena “pescati” dal congelatore sanno di gelatini alla fragola con un involucro croccante e godurioso.
Se mangiati dopo averli tenuti dieci minuti fuori dal congelatore avranno una consistenza diversa perché l’interno rosso fuoco tende a sciogliersi e ridiventare una cremina niente male.
Insomma,in qualunque modo li mangiate sono ECCEZIONALI.




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